Le conifere
Le fustaie di conifere, spesso miste a latifoglie, sono il tipo di bosco a maggior estensione all’interno del Parco. Nel progetto di impianto del Parco, l’utilizzo di conifere, come avvenuto diffusamente nei rimboschimenti storici italiani, è motivato dal fatto che esse si comportano come specie forestali pioniere, in grado di affermarsi, svilupparsi e accrescersi in aree prima destinate all’agricoltura o al pascolo, in tempi molto più rapidi rispetto alle latifoglie. Questa capacità di formare nuovi boschi in tempi più ridotti è stata sfruttata sia nei rimboschimenti a scopo paesaggistico o protettivo, come nel caso delle pinete litoranee della costa tirrenica; sia nei casi in cui a questi obiettivi si aggiunge quello produttivo, ed è il caso della foresta di Valva.
Riguardo alle specie di conifere utilizzate per l’impianto, alcune sono nostrane e già presenti in ambiente appenninico, come il pino nero e il tasso o, come l’abete rosso, sono originarie dell’area alpina a clima continentale.
Le altre specie di conifere presenti nel Parco sono invece ospiti venuti da molto lontano, con l’intento di soddisfare anche un certo gusto per l’esotismo e le singolarità botaniche: dall’Asia orientale, il Pino dell’Himalaya (Pinus wallichiana); dall’America del nord, l’Abete di Douglas (Pseudotsuga menziesi) e la Tuja (Thuja occidentalis), dal Mediterraneo orientale il Cedro del Libano (Cedrus libani).